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Aggiornamento sugli attentati di Miumbai. Sale a 21 il numero delle vittime, ma si attende ancora la rivendicazione. Città stretta nella morsa della polizia, caccia ai responsabili. Ecco la cronaca e alcune considerazioni.
Mumbai, la capitale economica dell’India è ancora sotto assedio. Stanotte 5 ostaggi italiani sono stati liberati, ma nelle mani dei terroristi rimangono ancora molti ostaggi. Ieri abbiamo contattato telefonicamente Stefano Checchin, 26enne di Spinea (Ve), laureato in Hindi a Cà Foscari e responsabile dell’ufficio indiano del Porto di Venezia. Racconta di auto saltate in aria, vittime e tanta paura. Ecco la sua testimonianza.
Dopo una notte di paura, Mumbai è ancora sotto l’attacco del commando dei Deccan Mujaheddin. Divisi in squadre armate si sono diretti nelle aree sensibili della città, soprattutto nei pressi di Colaba dove si concentrano i turisti stranieri, iniziando a sparare sulla gente inerme. Finora sono 101 i morti, tra i quali anche un italiano, ma il numero sembra destinato ad aumentare, così come i feriti arrivati a 250. Nelle aree a rischio della città è stato imposto il coprifuoco, intanto l’esercito ha iniziato la caccia all’uomo. Resta il fatto, che quello in corso è l’ultimo episodio di una lunga serie di attentati, cui il Governo di New Delhi non sa porre un freno. La popolazione è esasperata, mentre l’India si guadagna il primato di Nazione ‘in pace’ colpita dal maggior numero di attentati! Pubblichiamo su Indika un aggiornamento, tratto dall’agenzia Adnkronos
Dal 2001 è drammaticamente aumentata la presenza del terrorismo islamico in India. Si tratta di una strategia di internazionalizzazione attuata da numerose cellule provenienti da Pakistan e Bangladesh. Centinaia le vittime di decine di attentati, e l’Occidente sembra non cogliere il problema.