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Potrebbero tornare in libertà i sette assassini di Rajiv Gandhi, il primo ministro indiano ucciso da un attacco suicida nel 1991. Il Governo del Tamil Nadu, dove l’attentato avvenne, ha dichiarato di voler concedere loro la libertà. Perché le porte del carcere possano davvero aprirsi, però, bisogna attendere il parere del Governo di New Delhi, che è retto dal Partito del Congresso di Sonia Gandhi, vedova di Rajiv, e che si trova nel pieno della campagna elettorale guidata da loro figlio, Raul.
Un rapporto delle Nazioni Unite mette in luce alcuni dei massacri di civili commessi dall’esercito di Colombo durante l’offensiva contro le Tigri Tamil in Sri Lanka, nel 2009. Attacchi missilistici nelle ‘no firing zone’ e nei centri di distribuzione di cibo per i profughi. Ecco i fatti.
Stamane il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapksa, ha assicurato che “nelle prossime 48 ore le migliaia di civili tamil ancora ostaggio delle Tigri verranno liberati e tutto il territorio sotto controllo dell’Ltte verrà anch’esso liberato”.
In Sri Lanka proseguono senza sosta i bombardamenti. L’esercito di Colombo vuole mettere definitivamente fuori gioco la resistenza delle Tigri Tamil, ma sotto le bombe muoiono migliaia di civili innocenti. La situazione è gravissima, ma il governo singalese ignora gli appelli internazionali. L’aggiornamento tratto da Peace Reporter.
In Sri Lanka prosegue senza sosta l’offensiva finale dell’esercito di Colombo contro le Tigri Tamil, rimaste asserragliate in un lembo di terra di 300 chilometri quadrati. Le autorità internazionali parlano di 250 mila civili in pericolo, ma il presidente singalese Mahinda Rajapakse non tollera interferenze. Oggi presentiamo un approfondimento di Paolo Salom, del Corriere. Si tratta del primo spunto sul tema, cui ne seguiranno altri per definire i vari volti della guerra più longeva dell’asia: 25 anni e 70 mila morti.