Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui:
Informativa sui cookie
L’India è un Paese dai mille volti, estremamente complesso e come possiamo capire dal materiale postato su Indika, caratterizzato da un equilibrio talvolta precario. Non è raro, uscire da una città moderna, ricca e fortemente industrializzata, e scontrarsi con una realtà totalmente diversa, arcaica, dove ancora l’acqua viene movimentata attraverso condotti azionati a mano, a forza di leve, funi e sudore. Qui la vita scorre lenta, segue l’andamento delle stagioni ed è regolata dal rapporto con la natura e le entità sovrannaturali che vi dimorano. In questo contesto, si svolge il lavoro di Stefano Beggiora, pubblicato nel suo libro “Sonum: spiriti nella giungla. Lo sciamanismo delle tribù Saora dell’Orissa” che qui presentiamo grazie alla recensione di Davide Torri. Una lettura consigliata, per conoscere meglio l’india e approfondire con rigore scientifico una delle principali tradizioni sciamaniche dell’Orissa.
Ecco un nuovo reportage di Stefano Beggiora, stavolta dalla Mongolia siamo tornati in India, nelle giungle dell’Arunachal Pradesh. Ci troviamo in una remota area dell’India nord-orientale, che si estende ai piedi dell’Himalaya. Qui Beggiora ha svolto alcuni studi tra le tribù Apatani, in prossimità del villaggio di Hang. Leggendo la sua testimonianza, si scopre la sopravvivenza di un’antica tradizione sciamanica, non ancora inglobata nel rapido processo di modernizzazione in corso in India, visibile soprattutto in ambito tribale, e causa di profondi squilibri e contraddizioni.