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Pubblicato su Lettera22. Il premier indiano in visita in Kashmir apre le porte al dialogo con i separatisti moderati. Promessa anche tolleranza zero per i militari colpevoli di violenze o soprusi nei confronti della popolazione civile. Sospeso soldato accusato di aver ucciso tre innocenti fingendo uno scontro a fuoco, in cambio della taglia.
Pubblichiamo oggi un prezioso reportage fotografico sulle violenze in Kashmir messo a disposizione dal giovane Simone Mestroni. “il conflitto violento è oramai profondamente radicato nello status quo microsociale e macropolitico. Mentre il sacrificio delle nuove generazioni per mano dell’esercito rimane predestinato ad arenarsi nel risentimento locale”
Trovate 2700 tombe senza nome e fosse comuni in Kashmir. Abbiamo ricevuto la notizia da Angana Chatterji, professoressa di antropologia sociale negli Usa, che da anni si occupa di violazioni dei diritti umani. Angana presenta i numeri di una violenza che continua da decenni, con migliaia di vittime, in gran parte senza nome. Ecco l’aggiornamento
Cari amici, dopo settimane di attesa, ho potuto finalmente rendere pubblico quello che posso considerare il mio vero reportage sul Kashmir. Trattandosi del servizio pubblicato in questi giorni dalla rivista East (www.eastonine.it, che vi invito a leggere. La trovate in libreria e nelle principali edicole), ho giustamente dato l’esclusiva, tenendo il tutto nell’archivio di Indika, aspettando giungesse il momento di pubblicarlo. Non è stato un lavoro facile per una miriade di ragioni, soprattutto durante la raccolta delle informazioni. Spero comunque sia utile a voi tutti iscritti alla newsletter, così come agli altri frequentatori di Indika, per conoscere qualcosa in più su uno dei più cruenti conflitti d’Asia. Benvenuti i commenti, di tutti.
Sexi scandalo ai vertici del governo del Jammu e Kashmir. Il ministro Abdullah Omar da le dimissioni, ma il governatore Voha le respinge per mancanza di prove evidenti del suo coinvolgimento. La vicenda risale al 2006, quando alcune ragazze compiacenti, tra le quali anche minorenni, furono messe a disposizione di politici, burocrati e capi della polizia del Kashmir. Un deja vu che non copre tuttavia la reale condizione di violenza in cui verte lo stato himalayano.
Doppio attacco contro la polizia kashmira a Srinagar. Ieri mattina due agenti sono stati uccisi con alcuni colpi di arma da fuoco. Ancora ignoti gli autori del blitz, ma gli esperti temono il riacutizzarsi degli scontri tra forze di sicurezza e militanti kashmiri in lotta per la libertà del Kashmir.
Ogni mattina a Srinagar venditori e compratori si incontrano nel cuore del Dal Lake. Con le piroghe cariche di orgaggi danno vita ad un vivace mercato galleggiante. Le contrattazioni sono rapide, quasi impercettibili, sembra seguano l’andamento delle correnti. Con il sorgere del sole l’atmosfera si scalda, e il mercato entra nel vivo, dando inizio ad un nuovo giorno nella capitale estiva del Kashmir. A breve una selezione di scatti dal mercato galleggiante
Scoperto il colpevole del 20enne di Srinagar trovato morto durante la nostra permanenza a Srinagar. E’ una storia incredibile, maturata in chat e finita in un delitto d’onore tra giovani musulmani. L’aggiornamento.
Aggiornamento da Amristar. Gli ultimi sguardi su Srinagar, poi la discesa attraverso il Kashmir fino a Jammu, capitale invernale. Sempre alta la tensione a Srinagar.
Lancio un post al volo per un arrivederci a tutti. Parto per il Kashmir! Aspetto da anni questo momento, e non nascondo una certa emozione, mista alla giusta dose di adrenalina. Nel corso delle prossime viaggerò lungo il confine Indo-Pakistano, osservando con gli occhi di sempre come vive la gente in questa vibrante striscia di territorio nel cuore dell’Asia Meridionale. Novità del viaggio, si unirà anche Maurizio, responsabile tecnico di Indika, e mio fratello, che tra poche ore si godrà per la prima volta in assoluto i 41 gradi di Delhi. Buona ‘prima’ India a lui quindi! E un invito a farvi ‘sentire’ a voi tutti che leggete.
Spari lungo il confine del Jammu e Kashmir. Ucciso un soldato indiano, i colpi giungevano dalla parte pakistana. Ancora poco chiara la dinamica dei fatti, ma la tensione lungo il la linea di controllo cresce ancora. Sabato il premier pakistano Gilani ha ribadito che “non ci sarà pace senza il Kashmir”, ribadendo che New Delhi deve accettare di discuterne, comprendendo lo stato di confine nel Dialogo bilaterale.
Attentato suicida nell’Azad Kashmir. Si tratta del primo attentato di sempre nel Kashmir controllato dal Pakistan. Uccisi due soldati. Potrebbe trattarsi di una conseguenza dell’offensiva anti-Talebani avviata dall’esercito di Islamabad in Swat e lungo il confine nord-occidentale.
Il rapimento e l’uccisione di due donne in Kashmir ha provocato forti reazioni da parte dei movimenti separatisti. Scioperi, blocco dei trasporti e violenze hanno costretto le forze di sicurezza (accusate del duplice omicidio) ad imporre il coprifuoco. Nelle stesse ore, il premier pakistano Gilani si appella a New Delhi chiedendo la fine della repressione nello stato del Nordest, favorendo il dialogo di pace. Sincerità o menzogna, rimane il fatto che presto l’India dovrà guardarsi allo specchio e pensare ad una strategia sulla questione Kashmir.
Sono più di 8000 le persone svanite nel nulla nel Kashmir indiano. L’associazione Civil Society denuncia le violenze dell’esercito di New Delhi, la cui presenza è progressivamente stata intensificata dal governo per arginare una situazione mai come ora critica. Pubblichiamo l’interessante reportage di Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera.