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Soni Sori trasferita a New Delhi per curare le ferite causate dall’attacco con l’acido di sabato sera. Il fatto è avvenuto in Bastar, avamposto dei Maoisti indiani che continuano la loro insurrezione contro il governo. Ma chi sono e da dove vengono i Maoisti? L’analisi!
Prendiamo spunto dal rapimento dei due turisti italiani in Orissa, per suggerire alcuni spunti di riflessione sul mondo dei Maoisti e sui tribali del Corridoio Rosso…
Ennesimo disastro ferroviario in India. Treno passeggeri deraglia in prossimità di una stazione ferroviaria del West Bengal, schiantandosi contro un altro convoglio. Il bilancio provvisorio parla di 60 vittime e 120 feriti, ma non è finita. Ecco la cronaca.
Gli uomini della Central Reserve Police Force rientravano dall’inaugurazione di una nuova strada, quando sono stati sorpresi dal fuoco dei Maoisti appollaiati su una collina. Perdono la vita 26 paramilitari oltre a numerosi feriti.
Il ministro dell’Interno Chiambaram invia una lettera ai Maoisti chiedendo il cessate il fuoco per avviare il dialogo di pace. Dai Maoisti giunge un parere positivo. Presto governo e ribelli di estrema sinistra potrebbero sedere al tavolo della trattativa.
148 morti accertati nell’attentato ferroviario avvenuto venerdì scorso in West Bengal. Ancora i maoisti sotto accusa, i quali respingono ogni responsabilità, intanto il ministro delle ferrovie parla di cospirazione politica in vista delle elezioni nell’area
Sempre più grave il bilancio delle vittime del sabotaggio ferroviario di ieri. 110 le vittime, ma non è finita. Il governo è certo ci sia la mano dei Maoisti, ma una chiamata alla BBC respinge le responsabilità
Sarebbero 40 le vittime di un’esplosione avvenuta stamattina nel distretto di Dantewada, in Chhattisgarh. Un autobus esplode su una mina, al suo interno c’erano soprattutto poliziotti in borghese.
Il secondo approfondimento pubblicato venerdì scorso dal periodico svizzero Area7. Questa volta il tema sono i Maoisti del Chhattisgarh, un assaggio del reportage da poco svolto nel cuore del Corridoio Rosso, nell’India Centrale.
Il governo risponde alla mattanza dei 76 poliziotti in Chhattisgarh, intensificando l’offensiva anti-maoisti. Più uomini e mezzi nelle giungle del Centro India, contro i guerriglieri di estrema sinistra.
Stamattina in Dantewada si è consumato il più grave attacco maoista di sempre ai danni delle forze di polizia. Nel corso dell’aguato hanno perso la vita 75 agenti, mentre domenica altri 11 poliziotti erano stati uccisi in Orissa.
42 battaglioni dislocati in 5 stati dell’India Centrale per arginare e sconfiggere i Maoisti indiani. L’operazione Green Hunt è iniziata la scorsa settimana, e punterà a decapitere le organizzazioni dei combattenti arrestando almeno 50 leader. Non sarà facile, e nemmneo la riuscita certa, per cui cresce il rischio sia intensificata l’azione militare, con il rischio di provocare numerose vittime civili, trasformando l’India in un nuovo Sri Lanka.
Apertura di New Delhi verso i Maoisti. Il Ministro Chidambaram ha dichiarato la volontà del Governo indiano di intraprendere “negoziati seri” con i ribelli di estrema sinistra. “Non sto chiedendo la resa delle armi. Sto chiedendo di finirla con la violenza”, in cambio forme alternative di governo.
Due giorni di scioperi dei maoisti in Jharkhand e Bihar, conclusi con doppio attacco dinamitardo, in una scuola e in una stazione dell’East Central Railway.
Cresce l’ossessione del governo indiano per i Maoisti. Portavoce dell’esasperazione di New Delhi è il primo ministro Singh, che ieri ha dichiarato la sconfitta contro un fenomeno dilagante cui le forze di sicurezza non reiscono a porre un freno. L’analisi su Indika.
New Delhi teme nuovi attentati da parte dei militanti pakistani infiltrati allinterno del confine indiano. Sono soprattutto membri del Lashkar-i-Taiba e del Jaish-i-Mohammad, organizzazioni in lotta per la liberazione del Kashmir dall’occupazione indiana. E’ quanto emerso all’apertura della tre giorni sulla sicurezza, iniziata ieri nella capitale alla presenza del ministro dell’Interno Chidambaram. L’altra grande sfida che il governo deve affrontare riguarda i Maoisti, operanti ormai in ben 20 dei 28 stati dell’Unione indiana. Tanto basta a rendere quanto mai fragile la democrazia più popolosa al mondo.
Nuova serie di attacchi dinamitarmi in India. I Maoisti hanno colpito una serie di bersagli governativi ma senza provocare vittime. Sembra si tratti di un’azione dimostrativa, messa in atto a sostegno dello sciopero organizzato per oggi, contro l’arresto di 30 sospetti naxaliti.
E’ da tempo che parliamo della rapida ascesa e diffusione dei guerriglieri Maoisti in India. Dopo aver esteso la propria azione alle grandi città, su 630 distretti, pari ad un terzo del territorio indiano, ora puntano alle massime cariche dello stato. Ecco l’aggiornamento dopo le dichiarazioni di ieri.
Altri 12 poliziotti vittime degli attacchi dei Maoisti. Ieri, il mezzo militare sul quale viaggiavano è saltato in aria su una mina terrestre. Episodio analogo anche sabato, a 500 chilometri da Raipur in Chattisgarh, dove altri 7 militari sono rimasti feriti. Uccisi gli attentatori. E’ guerra aperta in India tra ribelli Maoisti e forze governative.