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Con la torcia stretta tra i denti Bakta riesce ad avere le mani libere. Le mani, appunto, le sue sono masticate dalla lebbra, contratta quando era giovane, e al posto delle dita si ritrova con due mozziconi simili ad uncini. Questa disabilità non gli impedisce di vivere da solo badando al gregge, a tre cani e a sé stesso.
Kinnaur Himalaya è su Indiegogo! Di cosa si tratta? Una campagna di finanziamento popolare, dal basso, destinata a sostenere la fase finale di un documentario che aiuta a conoscere i cambiamenti in corso.
Il Kinnaur è una terra magica, isolata dal resto dell’India e caratterizzata da una religiosità peculiare, nata dall’incontro delle tradizioni autoctone, con l’hinduismo e pratiche di origine tibetana. In questa galleria di immagini, vi offriamo un assaggio di questo luogo così lontano…
Nello stato montuoso dell’Himachal Pradesh, nell’India del nord, si trova il distretto tribale del Kinnaur, un territorio selvaggio, per molti versi inaccessibile e ancor oggi poco studiato. La popolazione locale, i Kinnaura, vanta antichissime origini che affondano le radici nella tradizione indiana. Il culto kinnaura, fondamentalmente di tipo sciamanico, si focalizza attorno alla figura del grochk, che oltre a essere la più alta carica religiosa della comunità, è in grado di entrare in trance ed essere posseduto dalla divinità guida e protettrice del villaggio. L’idea stessa del cosmo, per i Kinnaura, sembra essere la fusione fra la realtà oggettiva della vita quotidiana e un mondo sottile, frequentato da spiriti ed entità soprannaturali che popolano il territorio. Attraverso tale rapporto fra uomo e natura, sotto la guida dei grochk, non sono infrequenti casi codificati come possessione, fenomeni oracolari, rituali di esorcismo e pratiche di tipo magico. Soprattutto in quest’ultimo ambito ci conduce l’attenta indagine di Emanuele Confortin, conoscitore della cultura kinnaura e laureato in Lingue e Letterature Orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il lavoro proposto, sulla base di un lungo periodo di studio sul campo, è di tipo fenomenologico, in cui l’autore registra, con rigore antropologico, i dettagli e i particolari nello svolgimento del rituale. (Introduzione di Stefano Beggiora)
Il Piccolo Tibet rappresenta il naturale prolungamento del Tibet cinese in terra indiana. Qui le tensioni fra Lhasa e Pechino dividono giovani e anziani. I primi sono critici verso la politica moderata del Dalai Lama, i secondi ritengono invece che quella politica non abbia alternative. Ma come influisce questo microcosmo sul governo di Delhi e come influenza i rapporti fra India e Cina?