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Gruppi di guerriglieri del National Democratic Front of Bodoland hanno messo a segno una serie di attacchi in Assam. Uccise 23 persone come rappresaglia per la morte di un giovane capitano del gruppo di guerriglia. Processo di pace a rischio nella Regione.
Una regione ancora inesplorata e selvaggia dell’India si svela agli occhi degli Europei, ricoperta di foreste e abitata da popolazioni tribali potenzialmente ostili. La scoperta di oscure pratiche magiche e di sacrifici umani celebrati in alcuni villaggi dell’interno è adoperata, nel processo storico di compattazione dei possedimenti coloniali inglesi, come pretesto perfetto per muovere guerra alle tribù della zona. Inizia dunque così,
Aumentano le azioni di guerriglia dei Maoisti indiani. Conseguenza della disponibiltà di nuovi armamenti, esplosivo e di una presenza più radicata nelle aree rurali più povere. I dati sono sconcertanti: 22 dei 29 stati dell’Unione Indiana sono interessati dal fenomeno, grave a tal punto da minare la stabilità della democrazia indiana.
Telefoni cellulari ai capivillaggio nelle aree remote del Paese. E’ la nuova strategia introdotta dalle autorità indiane, per contrastare l’azione dilagante dei gruppi di ribelli Maoisti-Naxaliti. Quello che lo stesso premier Singh ha definito “il principale probelma di politica interna”, è un fenomeno diffuso in almeno 12 Stati dell’Unione Indiana, in particolare nelle aree più povere e depresse, dove non sembra sia ancora arrivata l’attenzione del governo centrale. Sebbene New Delhi preferisca non trattare l’argomento, dimostrazione palese dell’instabilità della propria democrazia, negli ultimi 5 anni la guerra ai gruppi di estrema sinistra ha provocato 4300 vittime, mentre dal 2004 ad oggi sono morti 1300 civili.