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Dalla rivista Il Mulino del febbraio 2010, pubblichiamo un’analisi sul conflitto del Kashmir, con un occhio sulla stabilità dell’Asia Centro Meridionale. Due anni più tardi, le cose non sono del tutto migliorate.
Scontro a fuoco lungo il confine Indo-Pakistano, in Kashmir. Tre le vittime tra i soldati di Islamabad. Al confronto sul campo di battaglia, segue quello mediatico. Ecco i fatti e la rielaborazione ‘filtrata’ delle notizie dai rispettivi quotidiani nazionali… un punto di vista diverso.
Il ministro della Difesa Antony parte alla guida di una missione ufficiale nel Nordest dell’India. Infrastrutture e posizonamento strategico le ragioni principali del viaggio, in un’area dove sono forti gli attriti tra esercito di New Delhi e Pechino. L’approfondimento su Indika.
New Delhi istituisce un trio fantoccio per allentare le tensioni in Kashmir. Da Srinagar i leader kashmiri esprimono il loro rammarico. Ancora lontana una soluzione per la regione contesa tra India e Pakistan
Sono ormai a metà i giochi del Commonwealth ospitati da New Delhi. Il maggiore evento sportivo della storia dell’India, accolto come un’opportunità per l’India per divenitre una pesante patata bollente. Ecco perchè
Pakistan e Cina sempre più vicini sul nucleare. La diffidenza di New Delhi non scompone il governo di Islamabad, che replica rivendicato il diritto ad avere nuove fonti energetiche come il nucleare civile. Sempre in bilico la bilancia geopolitica dell’Asia Meridionale.
Ci siamo! Da oggi in Asia Meridionale riprende a scorrere il tempo, dopo essere stato ibernato per 15 mesi a causa degli attentati terroristici di Mumbai del 26 novembre 2008. Mentre usciamo con questo articolo, nella capitale indiana è in corso il primo incontro di alto livello previsto dal processo di normalizzazione delle relazioni tra India e Pakistan
Mancano pochi giorni alla ripresa definitiva del composite dialogue tra New Delhi e Islambad, interrotto con gli attentati del 26 novembre 2008 a Mumbai. Tante le problematiche da affrontare, ma si spera che qualche pressione esterna possa spingere i due vicini-nemici a ristabilire un equilibrio mai come ora vitale in Asia Meridionale
Ennesima sparatoria tra soldati indiani e pakistani lungo il confine. Gli indiani aprono il fuoco con armi automatiche in direzione della postazione pakistana, lamentando un’aggressione da parte di “terroristi” islamici. Pronta risposta dei militari di Islamabad, che per il futuro promettono rappresaglie più pesanti. La scorsa settimana un soldato indiano ucciso lungo il fronte, mentre civile pakistano rapito in uno sconfinamento delle truppe indiane.
Dopo una lunga attesa, il governo Pachistano ha ufficializzato l’indagine condotta sui fatti di Mumbai. Il ministro dell’Interno Rehman Malic ammette parte delle accuse di New Delhi, specificando che solo un parte dell’organizzazione è avvenuta in territorio pachistano. Dalle indagini emerge un quadro allarmante, che svela l’estensione globale della rete del terrore. Interessata anche l’Italia.
L’India torna ad accusare Islamabad di responsabilità negli attentati di Mumbai. Dal Pakistan arriva un invito alla calma, rafforzato dalla fiducia di Stati Uniti e Gran Bretagna. Evidente una certa fretta da parte del governo indiano, che spera in una soluzione rapida e positiva, per spianarsi la strada in vista delle imminenti elezioni generali. L’approfondimento
L’imminente pubblicazione della versione pakistana sui fatti di Mumbai, destabilizza il governo indiano. Da New Delhi giungono apprezzamenti per l’impegno del vicino-nemico, ma accuse per la scarsa incisività nella caccia ai militanti del Lashkar-e-Taiba.
Quanto accaduto il 26 Novembre a Mumbai ha segnato un momento di svolta importante negli equilibri del Subcontinente Indiano. L’India subisce il colpo e finisce al tappeto, innescando una grave crisi di immagine per il Governo Singh e il partito del Congresso, costretti ora a recuperare sull’opposizione in vista delle prossime elezioni nazionali. Il Pakistan respinge le accuse di responsabilità, rendendosi pronto a collaborre, intanto gli Usa giustificano il “diritto a difendersi” di New Delhi, colpita da quello che viene visto come il nuovo 11 Settembre. Lo scenario si complica, ecco una chiave di lettura…
Si alza la tensione in India per la minaccia di nuovi attentati, stavolta con aerei. Il Governo annuncia l’aumento dei controlli nei principali aeroporti del Paese, ma alle parole non seguono i fatti. Intanto prende forma l’ipotesi che si stia giocando sulla paura della gente, allo scopo di dare nuova popolarità alla lotta al terrorismo Usa, stavolta contro il Pakistan, già da 3 mesi sotto le bombe della Nato. Ecco lo scenario come si presenta…