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Aggiornamento sugli attentati di Miumbai. Sale a 21 il numero delle vittime, ma si attende ancora la rivendicazione. Città stretta nella morsa della polizia, caccia ai responsabili. Ecco la cronaca e alcune considerazioni.
Cari lettori di Indika, faccio seguito alla recente uscita di East 34 per pubblicare il mio servizio. Si tratta di un’analisi sul terrorismo in India e sulle strategie adottate in modo più o meno velato dal governo Singh, volte a rafforzare gli arsenali dell’esercito e a ravvivare il nazionalismo tra i cittadini, usando anche la leva dell’odio verso il Pakistan. Buona lettura
L’India si prepara a subire nuovi attentati terroristici simili a quelli dello scorso novembre a Mumbai. A dare l’allarme è stato il premier Singh, intervenuto ieri nel corso di un incontro con i comandanti delle forze di sicurezza indiane. Non è solo il terrorismo però a minacciare l’India, ma si sommano le guerre non convenzionali e le diverse militanze (religiose e politiche). Per fronteggiare le minacce, Singh chiede addestramenti specifici per le forze armate, e promette nuovi armamenti.
Nuova serie di attentati in India. Ieri in Assam, sono esplosi 4 ordigni in diverse aree del territorio, uccidendo 8 persone e ferendone almeno 50. Immediate le accuse all’ULFA, che in vista delle elezioni ha voluto ribadire le proprie pretese di autonomia. Il resoconto con il video tratto dal Times of India
Il Pakistan continua a respingere le accuse lanciate da New Delhi sul suo coinvolgimento negli attentati di Mumbai. Oggi, per la prima volta, alcuni rappresentanti del governo di Islamabad hanno dichiarato l’imminente pubblicazione di un’approfondita indagine interna. Sarebbe questa, secondo le autorità pakistane, la prova dell’infondatezza delle accuse provenienti dall’India. Tuttavia, Stati Uniti e Gran Bretagna condividono in parte la teoria di New Delhi.