Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui:
Informativa sui cookie
Al settimo congresso del partito maoista nepalese si decide in questi giorni la nuova linea del partito. Di Davide Torri Dopo la scissione maturata nel giugno 2012, con la ‘rinascita’ del CPN-M (Partito Comunista Nepalese –Maoista) di Mohan Baidya in aperta opposizione con la leadership del U-CPN-M di Dahal (Prachanda) e Bhattarai, il movimento comunista […]
Gli uomini della Central Reserve Police Force rientravano dall’inaugurazione di una nuova strada, quando sono stati sorpresi dal fuoco dei Maoisti appollaiati su una collina. Perdono la vita 26 paramilitari oltre a numerosi feriti.
Il ministro dell’Interno Chiambaram invia una lettera ai Maoisti chiedendo il cessate il fuoco per avviare il dialogo di pace. Dai Maoisti giunge un parere positivo. Presto governo e ribelli di estrema sinistra potrebbero sedere al tavolo della trattativa.
Scatti realizzati più in profondita nelle aree tribali, verso l’invisibile linea di confine che separa i territori controllati dalle Forze di Sicurezza indiane, da quelle in mano ai Maoisti. Torrette armate, checkpoint e posti blocco sono gli aspetti più evidenti della vicinanza tra due forze in lotta tra loro.
Il secondo approfondimento pubblicato venerdì scorso dal periodico svizzero Area7. Questa volta il tema sono i Maoisti del Chhattisgarh, un assaggio del reportage da poco svolto nel cuore del Corridoio Rosso, nell’India Centrale.
Il governo risponde alla mattanza dei 76 poliziotti in Chhattisgarh, intensificando l’offensiva anti-maoisti. Più uomini e mezzi nelle giungle del Centro India, contro i guerriglieri di estrema sinistra.
Si è conclusa con altri 6 morti la 48 ore di rivolta indetta dai Maoisti indiani in 7 stati del Corridoio Rosso. Gli scontri più gravi in Orissa e in Bihar. Presi di mira poliziotti di pattuglia e un magazzino governativo. L’aggiornamento..
Cresce l’ossessione del governo indiano per i Maoisti. Portavoce dell’esasperazione di New Delhi è il primo ministro Singh, che ieri ha dichiarato la sconfitta contro un fenomeno dilagante cui le forze di sicurezza non reiscono a porre un freno. L’analisi su Indika.
I guerriglieri Maoisti stanno compromettendo lo sviluppo economico nelle aree in cui operano. Si tratta di una strategia volta ad ostacolare l’espansione di modelli ‘capitalistici’, messa in atto a suo di attacchi mirati e scioperi. Sebbene New Delhi abbia recentemente dichiarato il Communist Party of India (Maoist) un gruppo terroristico, l’attività dei ribelli non sembra conoscere crisi, e la loro popolarità tra gli abitanti del territorio aumenta. Ecco l’analisi
Aumentano le azioni di guerriglia dei Maoisti indiani. Conseguenza della disponibiltà di nuovi armamenti, esplosivo e di una presenza più radicata nelle aree rurali più povere. I dati sono sconcertanti: 22 dei 29 stati dell’Unione Indiana sono interessati dal fenomeno, grave a tal punto da minare la stabilità della democrazia indiana.