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Si apre oggi la consueta finestra politica proposta da Indika in occasione delle elezioni generali in Asia. Dopo aver seguito l’India nel 2008, il Nepal, il Pakistan e la Thailandia, torniamo in India per le elezioni di maggio 2014, quando centinaia di milioni di elettori saranno chiamati alle urne. Nell’articolo di oggi facciamo il punto, iniziando dalle elezioni statali dell’8 dicembre.. seguiteci
Narendra Modi si riconferma alla guida del governo del Gujarat e ora punta alle elezioni generali del 2014. Per il BJP Modi sembra la carta vincente da giocare con il Congress Party dei Gandhi, ma prima dovrà ripulire il proprio nome dalle accuse di xenofobia e di coinvolgimento nei massacri del 2002.
Il Bharatiya Janata Party riconferma le proprie posizioni razziste, stavolta per mano di Ashok Sahu, candidato per il principale partito della destra hindu nel distretto del Kandhamal, in Orissa, che ha lanciato nuove accuse contro i cristiani. E’ qui che nell’agosto 2008 scoppiarono le rivolte che provocarono la morte di 38 persone, la maggior parte delle quali di religione cristiana. L’aggiornameno su Indika
Mancano tre settimane all’apertura delle urne per le elezioni generali in India. In attesa che 714 milioni di votanti facciano la loro scelta, il presidente del Congresso, Sonia Gandhi, è interventua per (ri)presentare il manifesto elettorale del principale partito indiano. Maggiore sicurezza e crescita economica sono i punti cardine di una campagna ormai vicina alla conclusione, che vede come candidato alla guida del governo indiano l’inossidabile Manmohan Singh, 78enne premier uscente. L’aggiornamento su Indika.
Tra poche settimane gli indiani votano. La campagna elettorale si avvia alla conclusione, ma tra i partiti in corsa è un continuo cambiamento. Fratture nel BJP, l’allontanamento del BJD dalla destra nazionale, mentre i comunisti rafforzano il Terzo Fronte lasciando il Congresso per strada. L’aggiornamento su Indika.