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Aggiornamento sugli attentati di Miumbai. Sale a 21 il numero delle vittime, ma si attende ancora la rivendicazione. Città stretta nella morsa della polizia, caccia ai responsabili. Ecco la cronaca e alcune considerazioni.
Tre bombe all’ora di punta riportano il terrore a Mumbai. E’ accaduto poche ore fa nella capitale indiana del business, dove la memoria del novembre nero del 2008 è ancora viva. Ecco un primo aggiornamento
Cari lettori di Indika, faccio seguito alla recente uscita di East 34 per pubblicare il mio servizio. Si tratta di un’analisi sul terrorismo in India e sulle strategie adottate in modo più o meno velato dal governo Singh, volte a rafforzare gli arsenali dell’esercito e a ravvivare il nazionalismo tra i cittadini, usando anche la leva dell’odio verso il Pakistan. Buona lettura
Avevano trasferito fondi usati per l’organizzazione degli attentati di Mumbai. Due Pakistani arrestati dalla Digos di Brescia. Mancano pochi giorni al primo anniversario di uno dei più sanguinosi attentati della storia dell’India
L’India si prepara a subire nuovi attentati terroristici simili a quelli dello scorso novembre a Mumbai. A dare l’allarme è stato il premier Singh, intervenuto ieri nel corso di un incontro con i comandanti delle forze di sicurezza indiane. Non è solo il terrorismo però a minacciare l’India, ma si sommano le guerre non convenzionali e le diverse militanze (religiose e politiche). Per fronteggiare le minacce, Singh chiede addestramenti specifici per le forze armate, e promette nuovi armamenti.
Dopo una lunga attesa, il governo Pachistano ha ufficializzato l’indagine condotta sui fatti di Mumbai. Il ministro dell’Interno Rehman Malic ammette parte delle accuse di New Delhi, specificando che solo un parte dell’organizzazione è avvenuta in territorio pachistano. Dalle indagini emerge un quadro allarmante, che svela l’estensione globale della rete del terrore. Interessata anche l’Italia.
L’imminente pubblicazione della versione pakistana sui fatti di Mumbai, destabilizza il governo indiano. Da New Delhi giungono apprezzamenti per l’impegno del vicino-nemico, ma accuse per la scarsa incisività nella caccia ai militanti del Lashkar-e-Taiba.
Il Pakistan continua a respingere le accuse lanciate da New Delhi sul suo coinvolgimento negli attentati di Mumbai. Oggi, per la prima volta, alcuni rappresentanti del governo di Islamabad hanno dichiarato l’imminente pubblicazione di un’approfondita indagine interna. Sarebbe questa, secondo le autorità pakistane, la prova dell’infondatezza delle accuse provenienti dall’India. Tuttavia, Stati Uniti e Gran Bretagna condividono in parte la teoria di New Delhi.
Si alza la tensione in India per la minaccia di nuovi attentati, stavolta con aerei. Il Governo annuncia l’aumento dei controlli nei principali aeroporti del Paese, ma alle parole non seguono i fatti. Intanto prende forma l’ipotesi che si stia giocando sulla paura della gente, allo scopo di dare nuova popolarità alla lotta al terrorismo Usa, stavolta contro il Pakistan, già da 3 mesi sotto le bombe della Nato. Ecco lo scenario come si presenta…
Per capire come i fatti di Mumbai non costituiscano un episodio unico, ma rientrino in una strategia del terrore ben più radicata, pubblichiamo l’elenco dei più gravi attentati avvenuti in India dal 2001 ad oggi. Leggete e riflettete!
A seguito degli attentati di Mumbai, l’allerta si è estesa anche al resto dell’India, a partire dalle più importanti città. Monica era a Bhopal, dove giovedì i cittadini sono andati al voto. Racconta di misure di sicurezza intensificate, anche se l’ordine pubblico sembra sotto controllo, diversamente dal morale degli indiani, ormai esasperati dall’ennesimo attentato. Tensione anche a Varanasi, dove la popolazione chiede a gran voce un’azione del Governo nei confronti del Pakistan.
Mumbai, la capitale economica dell’India è ancora sotto assedio. Stanotte 5 ostaggi italiani sono stati liberati, ma nelle mani dei terroristi rimangono ancora molti ostaggi. Ieri abbiamo contattato telefonicamente Stefano Checchin, 26enne di Spinea (Ve), laureato in Hindi a Cà Foscari e responsabile dell’ufficio indiano del Porto di Venezia. Racconta di auto saltate in aria, vittime e tanta paura. Ecco la sua testimonianza.
Dal 2001 è drammaticamente aumentata la presenza del terrorismo islamico in India. Si tratta di una strategia di internazionalizzazione attuata da numerose cellule provenienti da Pakistan e Bangladesh. Centinaia le vittime di decine di attentati, e l’Occidente sembra non cogliere il problema.
Torna il terrorismo in India. Nel pomeriggio di oggi, 5 esplosioni in 45 minuti hanno provocato 18 vittime, soprattutto indiani che in quel momento affollavano le più importanti zone dello shopping di New Delhi. Immediata l’imposizione dello stato d’allerta su tutto il Paese, anche se risulta ormai evidente l’incapacità del Governo Singh di arginare l’emergenza terrorismo.