Kathmandu, 24 febbraio 2009. E’ di queste ultime settimane la pubblicazione di The Path of Light: Ritual Music of the Tibetan Bon, originalissimo libro-CD che rappresenta un ampio e approfondito itinerario attraverso la musica rituale del Bon, una delle tradizioni spirituali e musicali meno conosciute dell’Asia.
Prima che la religione Buddhista venisse ufficialmente introdotta in Tibet nel VII sec. d.C., la popolazione tibetana professava infatti una propria fede autoctona, nota con il nome di Bon. Le antiche fonti religiose fanno risalire le origini di questa tradizione religiosa alla figura e alla dottrina di un essere divino illuminato, il Buddha Tonpa Shenrab, che si sarebbe manifestato nel mitico regno di Olmo Lungring, in Tazig, territorio che gli studiosi di oggi tendono ad identificare con un’ampia, non meglio precisabile, area collocabile tra Asia Centrale e Persia settentrionale. Propagatosi in Tibet per via di contatti culturali con l’antico regno dello Shang-Shung, il Bon si è mantenuto in vita sino ai giorni nostri venendo professato in alcune regioni del Tibet, del Nepal e dell’India settentrionale. L’opera, ideata e curata dall’etnologo Martino Nicoletti, è costituita da un raffinato libro a colori di oltre cento pagine (del formato stesso di un CD), corredato da un’ampia introduzione volta ad offrire informazioni sulla storia, la filosofia, i miti, la ritualità, gli strumenti musicali tradizionali della religione Bon. In questa stessa sezione – densamente arricchita da numerose fotografie a colori che illustrano i meravigliosi luoghi ove il Bon si trova diffuso, i monasteri e i momenti culminanti delle liturgie collettive di questa tradizione – trova spazio un accurato lavoro di introduzione, traslitterazione e traduzione dal tibetano delle tracce contenute nel CD stesso.
Quest’ultimo, interamente registrato dal vivo nel monastero Bon di Triten Norbutse in Nepal nel 2006, raccoglie una rarissima selezione di canti, musiche e mantra appartenenti, in massima parte, al cammino esoterico dello Dzogchen, o Grande Perfezione.
Autentica gemma dell’opera – distribuita dall’etichetta Borgatti Edizioni Musicali di Bologna e realizzata con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e del CNR – è l’esecuzione collettiva del chö, rituale meditativo di auto-sacrificio, così come si trova diffuso nella tradizione bon-po. Un singolare rituale che prevede l’impiego di strumenti musicali dal carattere squisitamente magico e dalla funzione tipicamente evocatoria: il kangling, la tromba ricavata da un femore umano e il damaru, il tamburo a clessidra realizzato, di norma, impiegando due crani umani uniti alla sommità e ricoperti di una da una sottili membrana.
Al là del raro valore intrinseco di questa opera – proposta tra l’altro ad un prezzo di copertina particolarmente contenuto – è doveroso segnalare come The Path of Light costituisca la prima uscita di una neonata collana di opere dedicate alla musica rituale dell’Asia meridionale: Sound’s Seeds in the Autumn of Power. Come rivela il nome stesso dell’iniziativa, ideata a diretta dallo stesso Nicoletti, la serie si propone di raccogliere testimonianze provenienti da patrimoni musicali liturgici particolarmente fragili e in autentico rischio di sparizione. È su questa linea infatti che le prossime uscite previste comprenderanno le melodie della tradizione tantrica charya della Valle di Kathmandu, le musiche delle confraternite Sufi dell’estremo nord del Pakistan, i canti degli ultimi cacciatori-sciamano dell’Himalaya. In ragione di un impegno diretto nel campo della salvaguardia culturale, la pubblicazione delle opere di Sound Seeds in the Autum of Power prevede che parte dei proventi delle vendite siano destinati a sostenere l’attività degli artisti e dei
depositari di queste di queste stesse tradizioni.
Per ogni informazione ulteriore:
www.thapathoflight.it
http://soundseeds.blogspot.com/
(Alcune) Note sull’autore
Come etnologo si occupa di antropologia visuale, etnografia e storia delle religioni dell’Asia meridionale e del sud-est asiatico.Dopo essersi laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Perugia (1992), consegue un D.E.A. in Ethnologie générale et sociologie comparative all’Université de Paris X (Nanterre) (1994) specializzandosi in himalyanistica, lingue orientali e cinematografia scientifica. Nel 1997 consegue il titolo di dottore di ricerca in Metodologie delle ricerca etnoantropologica presso l’Università di Siena.Dal 1997 al 2007 è direttore del progetto di ricerca antropologica “Estetica e rito in Himalaya” del Comitato Ev-K2-CNR di Bergamo, nonché coordinatore nazionale della sezione “scienze antropologiche” dello stesso Comitato di ricerca.A partire dal 1990 ha svolto numerose spedizioni di ricerca sul campo in area himalayana, nella regione dell’Hindu Kush (Nepal, Tibet, Pakistan), nel quadro di progetti finanziati dal CNR, dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Cambridge University. Ha inoltre svolto indagini in Asia sud-orientale (Laos, Vietnam, Malesia, Singapore) e Africa settentrionale (Senegal, Capo Verde, Algeria) in qualità di consulente internazionale per l’UNESCO nella sezione Patrimoine oral et immatériel.Già docente di “antropologia visuale” e di “storia delle religioni” all’Università degli Studi di Perugia (1998–2002) svolge attualmente la sua attività come ricercatore indipendente.Nell’ambito della divulgazione antropologica tra il 1998 e il 2004 è stato responsabile scientifico (settore antropologico) ed esperto in studio del programma di documentari di Rai 3 (Geo & Geo). Con la stessa qualifica, nel 2002, ha collaborato con il National Geographic Channel italiano all’interno della trasmissione Campo Base e, nel 2008, in qualità di inviato, con la trasmissione Terzo Pianeta di Rai 3.È attualmente il direttore delle collane di orientalistica “Cinnabaris – Series of Oriental Studies” (http://cinnabaris.blogspot.com/) e “Liminalia – Sketches of Visual Anthropology” (http://liminaliaseries.blogspot.com/) pubblicate dalla Vajra Publications di Kathmandu nel quadro delle attività dell’Is.I.A.O. (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) e il Comitato Ev-K2-CNR. È inoltre l’ideatore e il curatore della collana di editoria musicale “Sound’s Seeds in the Autumn of Power” (http://soundseeds.blogspot.com/), distribuita da Boragtti Edizioni musicali di Bologna.Come autore di scritti scientifici è autore di numerose pubblicazioni dedicate alla storia delle religioni, all’etnografia e all’antropologia dell’Himalaya sia a carattere scientifico che di divulgazione (http://martinonicolettivolumes.blogspot.com/). Nel campo della produzione audiovisiva è autore di documentari scientifici e di divulgazione.
E’ molto bello che ci siano persone come Lei,prof.Nicoletti, ci fanno sentire meglio!