New Delhi, 15 Febbraio 2010. Sembra vero! A fine febbraio dovrebbe svolgersi il primo vero incontro di alto livello inserito nel Composite Dialogue, il processo di normalizzazione delle relazioni tra India e Pakistan intrapreso nel 2003. La data propizia sembra essere il 25 febbraio e la location New Delhi. Qui dovrebbe svolgersi il primo faccia a faccia tra una delegazione composta da diplomatici e politici di altissimo livello pakistani, con i corrispettivi indiani. In una nota diffusa dal premier pakistano Yousuf Raza Gilani, si legge “la parte pakistana solleverà tutte le questioni più importanti e solleciterà l’India per una risoluzione rapida attraverso la ripresa del dialogo”.
Il processo di pace tra le due nazioni confinanti si era interrotto nell’autunno 2008, dopo gli attentati di Mumbai, e fino ad oggi la ripresa è rimasta allo stato teorico, senza incontri ufficiali di alto livello, come quello previsto per il 25 febbraio prossimo. All’origine della brusca interruzione dei colloqui, era stato il presunto coinvolgimento dei servizi segreti pakistani negli attacchi avvenuti nella capitale economica dell’India. Sebbene Islamabad avesse più volte negato ogni coinvolgimento, il gelo tra le potenze nucleari si era protatto inesorabilmente. A sciogliere gli indugi sembra sia stata la pressione esercitata dagli Stati Uniti, che hanno in più occasioni sollecitato un riavvicinamento tra Islamabad e New Delhi, al fine di ridurre le tensioni in corso in Asia Meridionale, a partire dall’Afghanistan, includendo il Kashmir (nodo del problema) e l’ondata di terrore e violenze in corso in Pakistan.
E’ chiaro come il disgelo non potrà mai avvenire, finchè non sarà trovato il modo di parlare di Kashmir, territorio al confine, oggetto di una lunga contesa tra le due potenze nucleari, già tre volte in guerra nel passato.