Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui:
Informativa sui cookie
Torniamo nelle giungle del Nepal, per scoprire qualcosa in più sulle donne sciamano dell’Himalaya. Pubblichiamo l’approfondimento di Martino Nicoletti, che con rigore scientifico delinea il ruolo centrale svolto dalle sciamane nel mantenimento dell’equilibrio tra il mondo materiale e quello sottile. Una finestra di qualità su uno degli aspetti più affascinanti della ‘cultura tribale’ tuttora viva nel Subcontinente Indiano.
Prima della diffusione del buddhismo in Tibet, nel VII secolo d.C., la popolazione locale professava una fede autoctona, la cui presenza non si è estinta, ma limitata ad aree geografiche e monasteri talvolta difficili da raggiungere. E’ qui che l’etnologo Martino Nicoletti ha svolto un entusiasmante lavoro di ricerca, giungendo a nuovi spunti interpretativi su una delle tradizioni religiose più affascinanti e se vogliamo misteriose dell’Asia. The Path of Light è un viaggio nella tradizione musicale del Bon, con trasliterazioni dei canti e approfondimenti riguardanti la prassi rituale osservata nel monastero Triten Norbutse in Nepal. Autentica gemma dell’opera è l’esecuzione collettiva del chö, rituale meditativo di auto-sacrificio, così come si trova diffuso nella tradizione bon-po. Un singolare rituale che prevede l’impiego di strumenti musicali dal carattere squisitamente magico e dalla funzione tipicamente evocatoria: il kangling, la tromba ricavata da un femore umano e il damaru, il tamburo a clessidra realizzato, di norma, impiegando due crani umani uniti alla sommità e ricoperti di una da una sottili membrana.
Da oggi Indika si arricchisce ulteriormente, pubblicando il contributo di uno dei più importanti antropologi italiani nell’area del Subcontinente Indiano: Martino Nicoletti. Direttamente da Kathmandu, in Nepal, Martino Nicoletti ci parla dei Kulung, gruppo etnico tribale i cui guerrieri sono conosciuti come “Uomini Tigre”. Vi invitiamo a leggere questo affascinante servizio, tratto da Il Velino, e gettare lo sguardo su una terra lontana, nel tempo e nello spazio.
L’India è un Paese dai mille volti, estremamente complesso e come possiamo capire dal materiale postato su Indika, caratterizzato da un equilibrio talvolta precario. Non è raro, uscire da una città moderna, ricca e fortemente industrializzata, e scontrarsi con una realtà totalmente diversa, arcaica, dove ancora l’acqua viene movimentata attraverso condotti azionati a mano, a forza di leve, funi e sudore. Qui la vita scorre lenta, segue l’andamento delle stagioni ed è regolata dal rapporto con la natura e le entità sovrannaturali che vi dimorano. In questo contesto, si svolge il lavoro di Stefano Beggiora, pubblicato nel suo libro “Sonum: spiriti nella giungla. Lo sciamanismo delle tribù Saora dell’Orissa” che qui presentiamo grazie alla recensione di Davide Torri. Una lettura consigliata, per conoscere meglio l’india e approfondire con rigore scientifico una delle principali tradizioni sciamaniche dell’Orissa.
Ecco un nuovo reportage di Stefano Beggiora, stavolta dalla Mongolia siamo tornati in India, nelle giungle dell’Arunachal Pradesh. Ci troviamo in una remota area dell’India nord-orientale, che si estende ai piedi dell’Himalaya. Qui Beggiora ha svolto alcuni studi tra le tribù Apatani, in prossimità del villaggio di Hang. Leggendo la sua testimonianza, si scopre la sopravvivenza di un’antica tradizione sciamanica, non ancora inglobata nel rapido processo di modernizzazione in corso in India, visibile soprattutto in ambito tribale, e causa di profondi squilibri e contraddizioni.
Un viaggio di ricerca nel cuore di una Mongolia che cambia, sospesa tra l’eredità culturale del passato e le spinte di una modernità apparentemente lontana dai ritmi della steppa. Autore di questo affascinante reportage è Stefano Beggiora, etnografo dell’Università Cà Foscari di Venezia, capace di proporre le sensazioni di un viaggio affascinante attraverso il filtro della ricerca scientifica. Buona lettura.