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Tra noi e la meta, il sentiero serpeggia tra terrazzamenti coltivati e piccole case. Io e Sangye, guida e amico fidato da una vita, ci concediamo un piatto di riso e una tazza di kalo chya, thè nero, prima di cominciare la salita. Anche stavolta sono qui per conto dell´Università di Heidelberg, ma non solo per fare ricerca: l´Istituto di Studi Asiatici (SAI) ha legami importanti con il Nepal
La realtà delle comunità indigene d’India costituisce, parallelamente al sistema delle caste e in estensione ad esso, un universo sociale dalle caratteristiche a dir poco caleidoscopiche. Quelle che oggi il governo classifica come Scheduled Tribes, ovvero tribù classificate, sono un insieme mastodontico di minoranze etniche riconosciute dalle istituzioni sulla base di macro-caratteristiche quali: cultura distintiva, generale arretratezza, relativo isolamento geografico e marginalizzazione.
Ritorno oggi alle mie origini, al Kinnaur dove nel 2003 (e 2005) ho svolto la ricerca di tesi riguardante i grokch, gli oracoli della singolare tradizione religiosa dell’area. Siamo in Himalaya, più precisamente al confine con il Tibet, in uno dei distretti tribali più remoti e affascinanti della complessa regione montuosa indiana. Rilancio un breve estratto dal mio lavoro, da cui ho ricavato un pezzo pubblicato di recente sull’inserto In Movimento del Manifesto. Buona lettura
E se un giorno scoprissimo che davvero i migranti non sono ‘portatori sani di terrorismo’? Se ci accorgessimo, numeri alla mano, che l’Europa non si trova affatto nel mezzo di una tempesta di fondamentalismi barbuti intenzionati a mettere a ferro e fuoco le nostre città? E se le prime vittime del cosiddetto ‘terrorismo islamico’ fossero proprio i musulmani? … Beh, le cose stanno proprio così. Era così prima e sembra debba continuare ad andare avanti così a lungo. Per capirne meglio, suggeriamo l’analisi pubblicata da Emanuele per EAST online, basata sul Globa Terrorism Index 2016. Lettura consigliata per capire dove, come, quanto e chi uccide il terrorismo nel mondo.
Cosa prevede l’agenda politica di Donald Trump in materia ambientale? La strategia ‘back to coal’ (ritorno al carbone) premiata dai minatori del Wyoming con una valanga di voti verrà davvero attuata? L’accordo di Parigi COP21 resisterà alla rivoluzione imposta dalle urne americane la scorsa settimana? E’ il tema oggetto della lunga analisi scritta da Emanuele Confortin e Fabrizio Goria per EAST online. Lettura raccomandata
Gli Stati Uniti disimpegnano da tempo il Medio Oriente per indirizzare il baricentro geo-strategico nell’area Asia-Pacifico. Lo scopo è contenere l’area di influenza della Cina, nazione destinata ad imporsi agli Stati Uniti quale prima potenza economica mondiale. Il contenimento di Pechino è una priorità dell’era Obama, che nel 2011 ha lanciato la nuova strategia geopolitica Rebalancing toward Asia, che prevede tra i partner anche l’India, mai come ora in corsa per il ruolo di pacere dell’Oceano Indiano. Funzione svolta attraverso il riarmo e il test di nuovi missili balistici, cui è dovuta la ‘nuclearizzazione dell’Oceano Indiano’.
Soni Sori trasferita a New Delhi per curare le ferite causate dall’attacco con l’acido di sabato sera. Il fatto è avvenuto in Bastar, avamposto dei Maoisti indiani che continuano la loro insurrezione contro il governo. Ma chi sono e da dove vengono i Maoisti? L’analisi!
Al COP21 di Parigi Narendra Modi ottiene la guida dello Iasta. L’energia solare è l’unica soluzione per ridurre le emissioni globali di CO2 e favorire lo sviluppo dei popolazioni rurali depresse. La nuova alleanza solare comprende 120 nazioni ed è spalleggiata dal presidente francese Hollande. Aumentare gli investimenti, sviluppare l’energia e abbattere i costi della tecnologia sono le condizioni essenziali per voltare pagina e rivoluzionare la cultura energetica universale.
Sono trascorsi 31 anni dal peggiore disastro chimico della storia. La notte tra il 2 e il 3 novembre 1984 una fuoriuscita di gas dalla fabbrica di pesticidi Union Carbide di Bhopal provocò migliaia di vittime, segnando al contempo il destino delle generazioni a venire, tuttora esposte alle contaminazioni avvenute negli anni in cui la società era funzionante.
Sono trascorsi 31 anni dal Disastro di Bhopal, il più grave incidente chimico della storia del mondo, costato la vita a migliaia di persone e causa di avvelenamenti e drammi che continuano ad interessare bambini e adulti, di generazione in generazione. Rilanciamo in questi giorni alcuni estratti dal reportage svolto a Bhopal nel 2009 presso la Union Carbide.
Sono trascorsi 31 anni dalla notte del peggiore disastro chimico di sempre. Il Disastro di Bhopal deve essere ricordato per le sue vittime, migliaia, per la giustizia diseguale in sede penale, per le contaminazioni ambientali tuttora presenti nei pressi della Union Carbide. A farne le spese sono la Seconda e la Terza generazione di Bhopal ..
Martedì 24 Novembre 2015 – Aula 1 Ca’ Dolfin, ore 17.30-19.00, Università Ca’ Foscari (Venezia). Cosa si intende quando si afferma che un paesaggio è sacro? Da questa domanda prende avvio l’analisi dei paesaggi, dei luoghi e degli spazi sacri nella Siberia orientale di Lia Zola.
La Potenza dell’immagine nel teatro indiano. Conferenza promossa dalla Fondation Maison des Sciences de l’Homme – Parigi. Lunedì 9 novembre 2015 – 17h30. Con Charles Malamoud e Chiara Cappelletto.
Jawharlal Nehru University, New Delhi, India, 4-5 January 2016. Elites can be broadly defined as “those who have vastly disproportionate control over or access to a resource”(1). The study of this privileged fraction of society currently experiences a revival that can partly be explained by the rising level of inequalities. The “Occupy Wall Street” movement of 2011 shed light […]
Da sempre, la questione castale è argomento delicato per la comunità indiana, di curioso interesse per quella occidentale. La Costituzione Indiana, entrata in vigore il 26 gennaio 1950, dichiara che tutti i cittadini hanno eguaglianza di status e di opportunità e, all’epoca, tale legge rappresentò un cambiamento rivoluzionario nella società indiana, poiché stava a significare […]
All’indomani del giuramento nel Parlamento di Islamabad, si attende ora l’ufficializzazione dell’incarico di Primo ministro a Nawaz Sharif, leader della PML-N vittoriosa alle elezioni. Molti i punti aperti nell’agenda di Sharif, tra i quali il rapporto con l’esercito e la ‘questione’ Musharraf.
Di seguito proponiamo l’interessante analisi di Davide Torri, il quale prende in rassegna l’evoluzione della Jihad nel mondo in base alla strategia di Abu Musab al Suri. Torri parte dai grandi ‘nodi’ della geopolitica internazionale, in particolare i fronti del post 11 Settembre, arrivando poi alla polverizzazione dell’offensiva Jihadista la quale, negli ultimi anni, ha […]
Bastano le elezioni a dare seguito alla democrazia in Pakistan? La fiducia dei cittadini volge lo sguardo all’esercito, e le violenze interne non sono mai state così cruente. L’economia langue, la corruzione dilaga, la disoccupazione è ai massimi storici, manca energia e il Paese manca nel cogliere la fiducia dell’Occidente.
Il business miliardario degli oppiacei continua a fiorire in Afghanistan. Per il 2012 si prevede un incremento della produzione del 18% rispetto allo scorso anno. Troppi gli interessi in ballo, cui si sommano corruzione delle autorità e instabilità del territorio. India, Iran, Cina e Est Europa i nuovi mercati dell’eroina.
Assam e Nordest soffocati dai flussi di immigrati clandestini dal Bangladesh. Per risolvere la situazione servono uomini, mezzi e politiche apposite. La redistribuzione di milioni di profughi è la chiave di volta