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L’arte della ricostruzione è insita nel dna dei nepalesi. Lo testimonia il documentario Arte e Argilla realizzato in Nepal da Caterina Bonapace, nel quale emerge l’abilità di sfruttare materiali disponibili in natura e tecniche tradizionali, per ridare vita a case ed edifici di pregio architettonico. Un messaggio di speranza e ripresa rivolto a tutti i terremotati del Nepal.
Bilancio pesantissimo a seguito del sisma di magnitudo 7.9 della scala Richter che stamattina ha colpito il Nepal, interessando anche India e Bangladesh. Sinora le vittime sono almeno 900, ma i soccorsi procedono con estrema difficoltà a causa delle asperità del territorio e della mancanza di uomini e mezzi. Vittime anche al campo base dell’Everest, spazzato da una valanga. Crollati monumenti patrimonio dell’UNESCO a Kathmandu, intrappolando centinaia di persone.
Prendiamo spunto dal rapimento dei due turisti italiani in Orissa, per suggerire alcuni spunti di riflessione sul mondo dei Maoisti e sui tribali del Corridoio Rosso…
Cresce la tensione in Nepal. Dal primo maggio sono in corso manifestazioni da parte dei Maoisti nepalesi. “Le aspettative del popolo sono state disattese a causa della macchinazioni delle forze reazionarie interne ed esterne”. L’aggiornamento di Davide Torri
Blocco totale a Kathmandu, capitale del Nepal. I Maoisti nepalesi hanno indetto una tre giorni di scioperi e manifestazioni, per rivendicare il loro diritto a tornare al Governo. L’aggiornamento su Indika
Torna a farsi più viva che mai l’azione dei Maoisti nepalesi. A guidarli è ancora il leader storico Parachanda, uscito dal governo qualche mese dopo aver cercato di tenere assieme una coalizione fragile e contrapposta. Ora, dopo lunghe e infruttuose trattative con il governo in carica, il leader maoista è pronto alla mobilitazione popolare, così come i suoi uomini. L’approfondimento scritto da Davide Torri, studioso ed esperto di Maoisti del Nepal.
Si sempre più serrato il confronto sui confini tra Pechino e New Delhi. Mentre la Cina continua l’attività di delegittimazione dell’autorità indiana in Kashmir, il governo indiano risponde con l’acquisto di ingenti armamenti da concentrare lungo i confini contesi. Intanto Myanmar e Nepal si schierano dalla parte cinese, assieme al Pakistan.
In Nepal un ragazzo ha progettato un pannello solare con capelli umani al posto del silicio e con costi notevolmente ridotti. Per l’ennesima volta, un’idea rivoluzionaria nasce dalla miseria. Il contributo su Indika.
Il culto della dea Kumari, la dea bambina, si traduce nella venerazione di una fanciulla vergine la quale, grazie a specifici riti di iniziazione, si trasforma nella dimora stessa della dea. Questo culto originale e straordinario si traduce nella manifestazione terrena dell’omonima dea hindu, di cui la vergine prescelta ne rappresenta la discesa fra gli uomini.
Ad una settimana dalle dimissioni del primo ministro Prachanda, la crisi del governo nepalese continua, così come gli scontri tra esercito e maoisti. Il prolungarsi di questa instabilità potrebbe presto riaprire la guerra civile che per 10 anni ha insanguinato la repubblica himalayana.
Il presidente del Nepal lancia l’ultimatum per la definizione del nuovo governo. La soluzione alla grave crisi politica in corso a Kathmandu sembra lontana, e da dietro l’angolo spunta lo spettro della guerra civile. Anche l’India segue con ansia quanto accade oltre il confine settentrionale, sperando non si aggiunga un terzo fronte instabile dopo quelli di Pakistan e Sri Lanka. L’aggiornamento su Indika.
A meno di un anno da quando i ribelli Maoisti del Nepal andarono al potere, il governo guidato da Pushpa Kamal Dal detto Prachanda è in piena crisi. Colpa del braccio di ferro interno innescato dal licenziamento del generale dell’esercito avvenuto sabato scorso. Il furuto della piccola repubblica himalayana sembra appeso ad un filo.
Considerate come protettrici di luoghi e garanti di un ordine morale, etico e politico, il culto alle montagne è avvertito dai tibetani come la premessa necessaria perchè il territorio e gli uomini possano prosperare lontani da calamità e disgrazie. Portavoce del dio della montagna, l’attività degli “oracoli viventi” è conosciuta e praticata dall’antica tradizione tibetana, una storia millenaria che affonda le sue radici nella cultura religiosa autoctona risalente al periodo pre-buddhista, corrispondente all’antica religione bon che ancora sopravvive in alcune aree himalayane.
Da Kathmandu, Martino Nicoletti ci racconta dell’annuale raduno degli sciamani del Nepal. Siamo oltre i 4000 metri, nel lago di Salpa situato in Solukhumbu, una delle aree più suggestive della Catena himalayana. E’ questo un luogo in cui confluiscono le foze sottili che interagiscono costantemente con la vita dei villaggi, con le quali gli sciamani sanno rapportarsi come intermediari. Se per i fedeli che intraprendono la via di Salpa, il pellegrinaggio è occasione per purificarsi e fare o sciogliere voti, per gli sciamani è inoltre occasione per venerare vis a vis le divinità che animano il proprio pantheon rituale e, non di rado, per ingaggiare duelli magici così da confermare od accrescere il proprio prestigio. Duelli il cui scopo consiste nel mostrare il favore divino di cui si gode e la spavalda capacità di piegare demoni e spiriti al proprio volere. Duelli fatti di dardi invisibili lanciati contro i propri avversari e di incantesimi segreti sussurrati in maniera da trasformarsi in affilate spade. Duelli di sciamani ingaggiati per mostrare a tutti di trovarsi ad un passo dagli dèi
Kathmandu tende la mano alla Cina e si innesca una nuova fase nella geopolitica del Subcontinente Indiano. Nuove strade e un collegamento ferroviario tra la capitale del Nepal e la Cina, rappresentano il primo passo di una strategia di avvicinamento che potrebbe avere ripercussioni anche in Tibet. Polemiche in merito sono partite da New Delhi, dove il BJP ha sollevato forti dubbi sull’avvicinamento del Nepal (da sempre legato all’Inda) alla Cina. L’aggiornamento su Indika.it
Torniamo nelle giungle del Nepal, per scoprire qualcosa in più sulle donne sciamano dell’Himalaya. Pubblichiamo l’approfondimento di Martino Nicoletti, che con rigore scientifico delinea il ruolo centrale svolto dalle sciamane nel mantenimento dell’equilibrio tra il mondo materiale e quello sottile. Una finestra di qualità su uno degli aspetti più affascinanti della ‘cultura tribale’ tuttora viva nel Subcontinente Indiano.
Prima della diffusione del buddhismo in Tibet, nel VII secolo d.C., la popolazione locale professava una fede autoctona, la cui presenza non si è estinta, ma limitata ad aree geografiche e monasteri talvolta difficili da raggiungere. E’ qui che l’etnologo Martino Nicoletti ha svolto un entusiasmante lavoro di ricerca, giungendo a nuovi spunti interpretativi su una delle tradizioni religiose più affascinanti e se vogliamo misteriose dell’Asia. The Path of Light è un viaggio nella tradizione musicale del Bon, con trasliterazioni dei canti e approfondimenti riguardanti la prassi rituale osservata nel monastero Triten Norbutse in Nepal. Autentica gemma dell’opera è l’esecuzione collettiva del chö, rituale meditativo di auto-sacrificio, così come si trova diffuso nella tradizione bon-po. Un singolare rituale che prevede l’impiego di strumenti musicali dal carattere squisitamente magico e dalla funzione tipicamente evocatoria: il kangling, la tromba ricavata da un femore umano e il damaru, il tamburo a clessidra realizzato, di norma, impiegando due crani umani uniti alla sommità e ricoperti di una da una sottili membrana.
Da oggi Indika si arricchisce ulteriormente, pubblicando il contributo di uno dei più importanti antropologi italiani nell’area del Subcontinente Indiano: Martino Nicoletti. Direttamente da Kathmandu, in Nepal, Martino Nicoletti ci parla dei Kulung, gruppo etnico tribale i cui guerrieri sono conosciuti come “Uomini Tigre”. Vi invitiamo a leggere questo affascinante servizio, tratto da Il Velino, e gettare lo sguardo su una terra lontana, nel tempo e nello spazio.