Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui:
Informativa sui cookie
Pakistan, Lahore. Si contano almeno 72 morti nell’attentato suicida avvenuto ieri sera in un parco di Lahore durante i festeggiamenti della pasqua cristiana. L’attentato è stato rivendicato dai talebani pachistani.
Islamabad, 2 Aprile 2012. L’8 aprile prossimo, il presidente pakistano Asif Ali Zardari incontrerà il premieri indiano Manmohan Singh a New Delhi. Si tratta della prima missione della massima autorità pakistana in India dal 2005. L’incontro si inserisce nel novero delle iniziative previste dal processo di normalizzazione dei rapporti tra le due potenze nucleari rivali, […]
Come promesso, pubblico oggi il reportage uscito la scorsa settimana su EAST 40. Troverete parte (minima) del materiale da me raccolto e delle interviste fatte a fine ottobre, assieme alle foto delle persone citate, eccetto una, la bambina ‘in rosso’ in apertura. Nei suoi occhi io continuo a vedere l’anima dei Pashtun.
Peshawar torna il bersaglio preferito degli attentatori suicidi in Pakistan. In meno di 24 ore, un´autobomba e dei kamikaze provocano 16 morti e decine di feriti. L´ultimo episodio questa mattina, in una stazione di polizia vicino alle zone tribali.
Islamabad oggi in Qatar per rivendicare il proprio diritto a partecipare ai colloqui di pace sull’Afghanistan. Il premier Gilani pronto a spiegare le posizioni del Pakistan. Dopo un decennio di guerre e violenze esiste uno spiraglio di luce per la Tomba delgli Imperi?
Le deviazioni delle guerre moderne! Armi iper-tecnologiche e scarsa percezione dei reali danni provocati al suolo. Cade nel pressapochismo anche Barack Obama, che giustifica l’uso dei droni per difendere l’America dalle minacce islamiche, ignorando il numero dei civili uccisi. Ecco alcuni spunti di riflessione.
Migliaia di profughi si stanno ammassando al campo di Jajluzai, nei pressi di Peshwar, in fuga dai combattimenti in corso tra esercito e militanti nella Kyber Agency. Li ho incontrati tra le tende, e in fila per la registrazione, ecco il quadro.
Scontro a fuoco lungo il confine Indo-Pakistano, in Kashmir. Tre le vittime tra i soldati di Islamabad. Al confronto sul campo di battaglia, segue quello mediatico. Ecco i fatti e la rielaborazione ‘filtrata’ delle notizie dai rispettivi quotidiani nazionali… un punto di vista diverso.
L’ombra della disfatta si allunga sulle strade di Karachi, bagnate giorno dopo giorno dal sangue di combattenti e innocenti, tutti vittime di una guerra che sembra senza fine. A fomentare l’attuale stato di violenza, contribuiscono l’inadeguatezza di uomini e mezzi di polizia schierati sul campo, e la mancanza di aiuti esterni necessari per individuare una soluzione. Ecco l’analisi
Aggiornamento sugli attentati di Miumbai. Sale a 21 il numero delle vittime, ma si attende ancora la rivendicazione. Città stretta nella morsa della polizia, caccia ai responsabili. Ecco la cronaca e alcune considerazioni.
Tre bombe all’ora di punta riportano il terrore a Mumbai. E’ accaduto poche ore fa nella capitale indiana del business, dove la memoria del novembre nero del 2008 è ancora viva. Ecco un primo aggiornamento
India e Pakistan a confronto su Kashmir, sicurezza e nucleare. Nel corso della due giorni tante parole, buoni propositi, sorrisi e pacche sulle spalle. Ma il Nodo resta da sciogliere.
Il Segretario della difesa interna USA discute di terrorismo e post Bin Laden con Chidambaram. Gli equilibri in Asia Meridionale sul tavolo della trattativa, che prevede anche soluzioni congiunte tra India e Stati Uniti.
.. a morire erano presunti Taliban o civili senza nome in qualche radura nelle aree tribali, freddati dalle bombe intelligenti dei droni sguinzagliati senza autorizzazione oltre la Linea Durand, lo smacco era gestibile. Bastava qualche colpo di tosse ai microfoni, magari una donazione in dollari per costruire case sopra i crateri delle esplosioni, e Gilani usciva dall’ennesima bufera limitando i danni
Dopo decenni di scontri e con 70.000 vittime alle spalle, un villaggio del Kashmir lancia un segnale di pace. Aisha Jee è la prima hindu ad essere eletta rappresentante del popolo in un’area a maggioranza musulmana. Per i cittadini kashmiri esiste ancora una speranza.
Articolo uscito in “Lettere Internazionali de La Rivista il Mulino”, Notturno indiano ripercorre gli attacchi a Mumbai del 2008. Alcune considerazioni di Emanuele Confortin due anni dopo.
Violenze contro i cristiani in Kashmir…il Papa in persona è intervenuto con un messaggio di condanna contro l’odio e le violenze, precisando poi “anti-cristiane” . Condanna che noi di Indika condividiamo fermamente, sebbene qualche puntino sulle ‘i’ debba per forza essere messo! A partire dall’estensione della solidarietà a tutte le confessioni religiose, compresi i barbuti musulmani, ormai associati nell’immaginario di molti ‘divoratori di tg italiani’ alla stregua di uomini bomba o di talebani armati e rintanati in qualche grotta in mezzo alle montagne!
Basta bombardamenti con i droni nelle aree tribali del Pakistan. Troppe vittime civili e troppi ‘incidenti’ nel corso degli attacchi, hanno creato un diffuso risentimento popolare verso gli Usa e verso il governo pakistano che li appoggia. Per il futuro, le truppe di Islamabad potrebbero essere dotato solo di aerei spia per il monitoraggio del territorio. Intanto Robert Gates chiede all’esercito pakistano di estendere la propria azione oltre la Liena Durand, in territorio afghano.
L’equilibrio interno del Pakistan si fa sempre più precario, ma Islamabad continua a sostenere la proliferazione nucleare, con un programma tanto accelerato quanto imprevedibile. Ciò contribuisce a trasformare la teocrazia islamica in uno dei paesi più instabili al mondo, con l’India a sostenere questo squilibrio per indebolire Islamabad, cui si aggiungono i timori per un crescente interesse da parte di Al Qaeda per la Bomba pakistana. Ecco l’interessante reportage di Guido Rampoldi.
Gravi violenze contro i cristiani nel Punjab pakistano. In seguito alla dissacrazione del Corano da parte di alcuni cristiani, una folla di musulmani ha dato alle fiamme 50 case e 2 chiese nel villaggio di Koriyan, mentre nella vicina città di Gojra 8 persone sono state bruciate vive. Tra loro un bambino e 4 donne. L’aggiornamento